Una bambina si fa controllare le tonsille, un bambino se le guarda allo specchio

PAROLA DI ESPERTO

Un bambino che si gratta le braccia per l'orticaria
di Maria Vittoria Giannotti, ufficio stampa AOU Meyer

A vederla, quando si manifesta la prima volta, può destare qualche preoccupazione. Ma l’orticaria, per fortuna, è una manifestazione che si verifica spesso in corso di infezioni. Talvolta è di natura allergica e allora bisogna ricercarne la causa. Se dà fastidio, è bene curarla con farmaci appropriati, altrimenti scomparirà così come è venuta. A tracciare un brevissimo vademecum su questa patologia è il professor Elio Novembre, responsabile dell’Allergologia del Meyer.

Professore, come si riconosce l’orticaria? Si tratta di una manifestazione cutanea caratterizzata da piccoli rigonfiamenti di colore rosso, le cui dimensioni possono essere molto variabili: da alcuni millimetri a diversi centimetri. Le parti del corpo in cui appaiono queste lesioni cutanee sono di solito il tronco e le braccia, ma talvolta può essere interessato anche il volto. I bambini possono lamentare un intenso prurito, ma la presenza dei rigonfiamenti può essere anche asintomatica.

Quanto dura questa manifestazione? Queste lesioni hanno un andamento migratorio: compaiono su una parte del corpo all’improvviso, altrettanto improvvisamente scompaiono per riapparire poco dopo. Ogni episodio ha una durata variabile: da alcune ore ad alcuni giorni. Se il fenomeno persiste per più di un mese, si parla di orticaria cronica.

Quali sono le cause dell’orticaria? L’orticaria acuta può essere dovuta a un’allergia o a un’infezione, mentre per quanto riguarda l’orticaria cronica, che per fortuna è molto rara nel bambino, è più complesso trovare l’origine.

Come si tratta? Se le lesioni sono leggere e non danno prurito, non si deve fare niente. Altrimenti è necessario somministrare un antistaminico per bocca.

È sempre necessario ricorrere al medico? Certamente, solo uno specialista può decidere se è il caso di fare degli esami per individuare la causa scatenante degli attacchi. Ai genitori si consiglia di fare una fotografia dei ponfi durante gli attacchi, in modo che il medico abbia degli elementi di valutazione precisi. Spesso, infatti, al momento della visita i ponfi sono scomparsi.