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PAROLA DI ESPERTO

a cura del professor Stefano Stagi, responsabile Endocrinologia AOU Meyer Irccs

La ginecomastia, ovvero lo sviluppo del seno nel maschio, può verificarsi normalmente durante tre fasi della vita.
La prima si presenta poco dopo la nascita, sia nei maschi che nelle femmine. Ciò è in parte dovuto agli elevati livelli ematici di estradiolo e progesterone, prodotti dalla madre, che stimolano il tessuto mammario del neonato e del lattante; in parte, è anche dovuto all'aumentata conversione dei precursori degli ormoni steroidei in steroidi sessuali che si ha nel neonato. La ginecomastia neonatale può persistere per diverse settimane dopo la nascita e può essere associata, a volte, ad una secrezione mammaria lattiginosa.

La pubertà segna il secondo periodo in cui la ginecomastia può manifestarsi fisiologicamente. Infatti, fino al 60-80% dei ragazzi presenta una ginecomastia clinicamente rilevabile nella prima parte dello sviluppo puberale. Sebbene possa essere per lo più bilaterale, può essere anche asimmetrica e manifestarsi unilateralmente. La ginecomastia puberale di solito si risolve entro 3 anni dall'esordio, anche se nel 5% dei casi può persistere anche in età adulta. Rispetto ai ragazzi che non sviluppano ginecomastia, i ragazzi con ginecomastia puberale spesso presentano un rapporto androgeni/estrogeni ridotto ed un aumento dell'attività dell'aromatasi (enzima che trasforma il testosterone in estrogeni).

La terza fascia d'età in cui la ginecomastia è più frequente è quella avanzata (sopra i 60 anni). La prevalenza riportata varia dal 36 al 57% degli uomini. Esiste infine una ginecomastia patologica, dovuta a un aumento del rapporto tra estrogeni e androgeni nel tessuto mammario circolante e/o locale (problematiche tiroidee o surrenaliche, problematiche genetiche, terapie farmacologiche, etc).

Quindi, data la diversità delle possibili eziologie, è fondamentale eseguire un'anamnesi accurata e un esame obiettivo attento, eventualmente associati ad approfondimenti laboratoristici e/o genetici; a volte possono essere utili anche approfondimenti strumentali. Una volta diagnosticata la ginecomastia, è giustificato il trattamento della causa sottostante.
Se non viene individuata alcuna causa sottostante, è opportuno un'attenta osservazione. Se la ginecomastia è grave e di recente insorgenza, si può tentare una terapia medica e, se inefficace, si può procedere alla rimozione chirurgica del tessuto ghiandolare, anche per evitare problematiche psicologiche importanti.