PSICOLOGIA

a cura della dottoressa Alessandra Guarino, servizio di Psicologia ospedaliera AOU Meyer Irccs

Ad ogni età è prezioso affacciarsi sul mondo esterno. Vedere nuovi paesaggi, nuove culture, nuovi volti, nuovi odori e cibi ci permette di fare esperienza di “alterità”: qualcosa di altro rispetto a ciò che nel mio mondo è consuetudine e routine.
Per i bambini, maggiormente dall’età in cui sono capaci di osservare e riflettere su ciò che sperimentano, il viaggio diventa “cibo per la mente”. Arricchisce dentro di loro la comprensione profonda e l’accettazione del “diverso” sia esso panorama, abitudini di benvenuto o di saluto, modi di stare in relazione con gli altri, colore della pelle, giochi…..

Il viaggio poi permette di fortificare la capacità di adattamento e ci rende interiormente più flessibili e meno rigidi sulle nostre abitudini che tanto a volte ci rassicurano.
I genitori danno allora l’esempio ai figli sulla possibilità di scoprire non solo nuove persone e nuove culture, ma anche e soprattutto parti interne personali che, attraverso l’osservazione dell’altro, possono poi germogliare e aprire nuovi orizzonti interiori.

Il viaggio diventa per un bambino un’esperienza straordinaria e permette di far crescere la curiosità della scoperta di un nuovo mondo, qualsiasi esso sia. Poter visitare altri paesi con abitudini e riti profondamente diversi dai propri può rappresentare una ricchezza eccezionale per un bambino che osserva cose che la TV o vari mezzi informatici forniscono solo per un pezzettino essendo un surrogato incolore e inodore del nuovo in cui il viaggio ci porta con tutti e cinque i sensi.
Intendiamoci: il viaggio può anche essere non lontanissimo da casa, l’importante è allenarsi a osservare qualcosa che non è consueto, qualcosa che è diverso dalle proprie abitudini, interagire con persone che magari parlano un'altra lingua o un altro dialetto.

Il viaggio può anche essere una camminata in montagna o una passeggiata al mare, un’uscita in barca a vela o una notte in un rifugio. Luoghi dove internet è quasi sempre inaccessibile, dove il cielo stellato si sostituisce al soffitto della cameretta, dove le parole e i racconti delle persone presenti diventano più preziose dei vari social.

Il viaggio arricchisce anche se non è con i genitori; quando si è più grandicelli le esperienze di viaggi con vari scopi (imparare uno sport, una lingua o fare gli scout) hanno anche il vantaggio immenso di mettere a confronto bambini di zone geografiche diverse con abitudini e backgound dissimili. Si impara così la “lingua” del nuovo amico, si insegna la propria, si impara che siamo tutti diversi ma non per questo giusti o sbagliati, si impara che il mondo è la nostra casa e che possiamo essere solo curiosi rispetto a ciò che, essendo così diverso da noi, avrebbe forse potuto spaventarci.