I NUMERI DI FABIO
Il sonno costituisce una componente essenziale della salute dal punto di vista somatico, emotivo-affettivo e cognitivo. Presenta un’architettura complessa dove, a livello neurovegetativo, durante il sonno, il cervello sincronizza i bioritmi essenziali per la salute (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, ritmo sonno-veglia, bioritmi ormonali e loro circadianità, ma anche il tono muscolare) riducendo i livelli degli ormoni d’allarme, adrenalina e cortisolo. A livello emotivo-affettivo, il sonno svolge un’azione stabilizzatrice nella regolazione del tono dell’umore, migliorandolo e riducendo i livelli d’ansia e di irritabilità. Contribuisce così al benessere che alimenta poi il desiderio di vita, in termini di assertività esistenziale, oltre che sessuale. A livello cognitivo, il sonno, in particolare nella fase con sogni o fase REM (Rapid Eyes Movements), trasforma le tracce di memoria a breve termine in tracce a lungo termine, garantendo le basi stesse dell’identità personale e relazionale. Ha un ruolo essenziale nel recupero della stanchezza e dell’usura del giorno, metabolica e quindi biologica, oltre che psichica.
Idealmente, il sonno dovrebbe comprendere un terzo del giorno (un’ora di sonno ogni due di veglia). Rispetto ai primi del Novecento, nell’ultimo secolo la quantità di sonno si è ridotta mediamente di un’ora e mezzo, con importanti ripercussioni sulla salute fisica e psichica. Questa perdita quantitativa può creare un progressivo malessere, i cui sintomi vanno dall’area emotivo-affettiva (con irritabilità, aggressività, ansia diffusa, umore depresso, bisogno di eccitanti di varia potenza e dannosità – dal caffè alla cocaina, per intendersi) alle alterazioni comportamentali, tra cui un aumentato appetito per cibi dolci e grassi “per recuperare energia” con aumento di peso.
Questi fenomeni si affacciano sempre di più a partire dall’adolescenza. Si è parlato proprio di sonno (o della sua mancanza) nella recente indagine condotta da ARS Toscana da febbraio a maggio del 2015 tra più di 5.000 soggetti in età 14-19 anni. A questo campione rappresentativo per ASL e per tipologia d’istituto scolastico superiore sono state poste domande sui principali fattori di rischio per la loro salute toccando i temi cruciali dei comportamenti alla guida, dei rapporti con i pari e con la famiglia, dell’andamento scolastico, dell’attività sportiva, dei comportamenti alimentari, dei consumi di bevande alcoliche e tabacco, dell’uso di sostanze stupefacenti, dei comportamenti sessuali e del fenomeno del bullismo, della condizione di stress e anche sulla qualità del sonno percepita dalle ragazze e dai ragazzi.
Di assoluto interesse i risultati raccolti: quasi un terzo del campione dorme meno di 7 ore a notte quando le raccomandazioni suggerirebbero che sotto i 20 anni siano necessarie almeno quasi otto ore e mezza per notte. Ma c’è di più. Quasi un quarto del campione femminile ha dichiarato di avere un sonno disturbato, e solo il 40% del campione totale di avere un sonno profondo. Avere un sonno disturbato è sensibile all’età: più si cresce più la qualità del sonno peggiora. I dati emersi nella ricerca dimostrano l’importanza del sonno, soprattutto nella fase di crescita dei nostri adolescenti.
Qualità del sonno in un campione di 5.077 studenti toscani tra i 14-19 anni - 2015