DALLA REGIONE
Occhio al peso eccessivo negli adolescenti: un’app aiuterà l’adozione di stili di vita salutari. Ed occhio alle infezioni trasmesse per via sessuale. La Regione lancia due nuovi progetti, interamente finanziati dal Ministero per la salute - per la precisione dal Centro nazionale per prevenzione e il controllo delle malattie – che dopo due anni di emergenza pandemica ha riaperto l’annuale selezione con un budget di 7 milioni e 786 mila per tutta Italia.
Sul rischio obesità nelle ragazze e ragazzi la Toscana non parte adesso: è dal 2011 che i pediatri di famiglia sono coivolti in un progetto per la prevenzione dell’eccesso ponderale attraverso una valutazione dell’indice di massa corporea per la classificazione del bambino come normopeso, sovrappeso od obeso. All’inizio il bilancio si faceva al decimo anno, dal 2017 è stato anticipato a sei con un monitoraggio fino a quattordici anni. Appena qualche settimana fa la giunta aveva definito il fabbisogno finanziario per l’anno in corso: 148 mila euro.
Adesso con il progetto finanziato dal Ministero della salute, che prevede la costruzione di un percorso preventivo diagnostico terapeutico assistenziale integrato, si fa un ulteriore passo in avanti. Si lavora in squadra e con il supporto anche delle tecnologie digitali. Così accanto ai consigli verbali di pediatri, medici di famiglia ed endocrinologi e in aggiunta ad opuscoli che ricordano e spiegano l’importanza di fare moto e di una corretta alimentazione, arriva un’app in grado di raccogliere informazioni in tempo reale e fornire suggerimenti personalizzati su dieta ed esercizi fisici da fare, sulla base del percorso definito. Sarà fatto attraverso uno smartphone: ai ragazzi in condizioni di disagio economico che non ne possedessero uno sarà assegnato.
Il progetto di cui la Toscana è capofila, attraverso l’Agenzia regionale di sanità, vede la partecipazione anche del Veneto, della Campania e della Calabria. Il finanziamento del ministero è pari a 481.500 euro.
Educare riduce anche le infezioni
Sulle infezioni trasmesse per via sessuale, oggetto del secondo progetto finanziato dal ministero, l’approccio per prevenirle è invece quello dell’educazione a scuola alla sessualità e a corrette relazioni affettive.
Le lezioni si rivolgono ai giovani delle medie inferiori e superiori. La scuola è un interlocutore essenziale, anche se, ancora nel 2022, l’Italia rientra tra i pochi paesi europei che ancora non hanno reso l’educazione alla sessualità obbligatoria e la sua programmazione rimane invece a discrezione dei singoli dirigenti scolastici.
Anche in questo caso il progetto, finanziato con 500 mila euro con il coinvolgimento di sette regioni (oltre la Toscana: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Campania), prosegue il lavoro già svolto negli anni passati.