CURIOSITÀ
La mano della mamma è uno degli strumenti più efficaci per misurare la febbre di un bambino. “Diversi studi scientifici – spiega il professor Maurizio de Martino, pediatra e immunologo del Meyer – hanno dimostrato che questo strumento tutto naturale ha il 76% di sensibilità. Basta ricordarsi di preferire il dorso piuttosto che il palmo perché più adatto”.
Su quale sia il metodo “scientifico” migliore per capire se il piccolo di casa ha un’alterazione della temperatura, il professore, dall'alto della sua esperienza, non ha dubbi. “La misurazione corretta è quella a livello ascellare, mentre quella per via rettale deve essere assolutamente vietata”. Se è vero, infatti, che quest’ultimo metodo consente di ottenere una maggiore precisione – di circa un decimo, per l’esattezza - è vero anche che tanta accuratezza può rivelarsi utile solo nell'ambito di una ricerca scientifica, e non è affatto necessaria tra le pareti domestiche.
“La misurazione nel sederino – continua il docente – è una pratica estremamente fastidiosa per il piccolo e può rivelarsi addirittura dannosa nel caso in cui l’ampolla rettale non sia svuotata oppure siano presenti infiammazioni o emorroidi”. Altrettanto sconsigliata è la misurazione della febbre per via orale. “Si tratta di un metodo meno sicuro - continua de Martino – la bocca può essere infiammata, oppure possono essere presenti residui di cibo. Inoltre sono possibili inconvenienti tecnici: i bambini, per esempio, possono inavvertitamente rompere la punta dello strumento”.
Sul tipo di termometro, la scelta è ampia, ma “il più pratico è quello elettronico digitale – conclude de Martino – mentre è meglio lasciare al personale sanitario adeguatamente formato la misurazione della temperatura timpanica. Secondo le linee guida, non è raccomandato l’utilizzo delle strisce che si applicano sulla fronte”.
Comunque la mano della mamma è sempre la più apprezzata.