DALLA REGIONE

A cura della dottoressa Serena Consigli, Regione Toscana

Guardie del corpo, o meglio angeli custodi di bambini con diabete: cani capaci con il loro fiuto di accorgersi del sopraggiungere di una crisi ipoglicemica ed avvertire per tempo i genitori dei piccoli. È un progetto speciale e innovativo quello che si sta concretizzando in questi mesi in Toscana, con le carte in regola per diventare capofila ed apripista a livello nazionale. Un cane è già stato consegnato, altri quattro lo saranno a febbraio. Un progetto portato avanti dalla Scuola cani guida che ha sede a Scandicci in provincia di Firenze, dal 1979 della Regione: l’unica scuola pubblica del genere di tutta Europa, nata nel 1929 ad opera dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, la più antica al mondo assieme alla statunitense “Seeing eye”.

Un progetto che vede coinvolti anche l’ospedale pediatrico Meyer, l’ufficio di igiene urbana veterinaria dell’Asl Toscana Centro e il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali. Cinque cani per l’appunto, intelligenti e affettuosi come tanti altri amici a quattro zampe, giocosi e e un po’ ruffiani con i loro occhi languidi, ma con un’abilità speciale. Fata, Fiaba, Fiore e Futura, cucciole labrador bionde di dieci mesi, sorelle della stessa cucciolata, stanno completando il loro corso di addestramento, e hanno conosciuto le famiglie a cui saranno affidate tra un paio di mesi. Giocano e scodinzolano. Riempiono di baci chiunque le si avvicini. E proprio in famiglia proseguirà la loro formazione, con le istruttrici della scuola. Un lavoro delicato e complesso, seguito dopo quattro o sei mesi da test per conseguire il certificato di cane da allerta medica e quindi l’assegnazione definitiva alla famiglia. Lea, anche lei un labrador ma di due anni e mezzo, color cioccolato, è già invece stata consegnata da una settimana e già nei primi giorni di affiatamento ha dato prova delle proprie capacità, avvertendo nell’aria la molecola che preannuncia l’arrivo di una crisi ipoglicemica e avvisando il ragazzo diabetico e l’istruttrice.

Una storia nella storia: sì, perché Lea doveva essere una cane guida per non vedenti. Per vari motivi non è stato possibile: poi, inaspettatamente, ha dimostrato di avere un’innata grande predisposizione come cane da allerta medica. “Un autentico miracolo di Natale che ci ha riportato gioia e felicità” commenta la mamma di Michele, il ragazzo a cui è stata assegnata. Il progetto, partito concretamente un anno fa, nel dicembre 2023, è un’attività del tutta nuova per la Scuola regionale cani guida, che si affianca al consueto addestramento e consegna di cani per non vedenti di tutta Italia, ma anche cani di ausilio per disabili motori e interventi assistiti nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie della Toscana, quella che in passata era definita “pet-therapy”, con progetti in ospedali, Rsa e centri per disabili. La formazione del personale per l’addestramento dei cani da allerta medica è stata possibile grazie alla collaborazione del reparto di diabetologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Meyer che, attraverso l’aiuto delle famiglie con minori diabetici che fanno riferimento allo stesso reparto, ha fornito le provette con i tamponi, indispensabili per esercitare il fiuto dei cani. Sempre la diabetologia del Meyer si è occupata di individuare le famiglie disponibili ad accogliere uno dei cani da allerta in supporto ai propri figli.

Sul progetto la Regione ha investito 250 mila euro. “L’intera materia dei cani da assistenza, compresi i cani guida, non ha una regolamentazione a livello nazionale – sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani - e questo rappresenta un grave limite per la standardizzazione dell’istruzione e dell’impiego di questi cani. Questo progetto ha l’ambizione di fare da apripista per arrivare ad approvare linee guida nazionali”. “Mettiamo con orgoglio a disposizione di altri, ancora una volta, il nostro saper fare e le nostre eccellenze di cui siamo orgogliosi, quelle della Scuola e del Meyer - prosegue Giani -, aprendo una nuova frontiera con la sensibilità che su questi temi da sempre contraddistingue la Toscana e la Regione”. “Da via dei Ciliegi (dove ha sede la scuola ndr) parte una grande messaggio di speranza, con questi cani che diventano fratelli e sorelle” conclude, ringraziando tutti.
L’addestramento dei cani inizia a due mesi di vita, per allenare il loro fiuto a carpire le variazioni nella concentrazione di taluni composti organici volatili prodotti da una persona in prossimità di uno stato di crisi da diabete e istruirli, quando accade, a dare l’allarme con un segnale convenzionale prestabilito. In questo modo garantiranno un doppio aiuto: un’evidente funzione ‘salvavita’ ma anche un accrescimento del livello di autonomia ed indipendenza della persona. Durante la formazione impareranno a condividere la vita quotidiana del paziente da accudire, dallo stare assieme ad altre persone ad accedere ai mezzi di trasporto pubblico in sicurezza.