Disegno di un bambino in spiaggia con colpo di calore

PER I NOSTRI FIGLI

di Angela Pittari, pediatra di famiglia
Disegno di un bambino in spiaggia con colpo di calore

Tra una manciata di giorni è finalmente estate e tutti iniziano con impazienza il conto alla rovescia che li conduce alle agognate vacanze. Le ultime prenotazioni, gli ultimi acquisti di vestitini leggeri e pantaloncini corti e già ci vediamo in riva al mare o sulle vette alpine in compagnia dei nostri pargoletti; e le domande dei genitori alle ultime visite di controllo dal proprio pediatra si focalizzano su informazioni e consigli da seguire durante le vacanze. Per godersele in tutta serenità e non far correre inutili rischi ai nostri bambini è bene sapere qualcosa di più su un paio di temibili situazioni rare, ma pur sempre possibili, durante la stagione estiva: il colpo di calore e l’insolazione.

Qualche precisazione è di dovere: il nostro organismo possiede specifici sistemi di termoregolazione per mantenere costante la temperatura corporea indipendentemente dalla temperatura esterna, cosicché quando è molto freddo abbiamo i brividi e ci muoviamo per produrre calore, quando invece è caldo provvediamo a disperdere calore tramite il sudore. Nei bambini, soprattutto quelli molto piccoli, e in condizioni estreme, questi sistemi non riescono a mantenere un’adeguata temperatura corporea, per cui si possono verificare rispettivamente lesioni da freddo (fino all’assideramento) e lesioni da caldo (colpo di calore).

Le condizioni ambientali determinanti perché si verifichi il colpo di calore sono: temperatura esterna elevata, aumento dell’umidità relativa (che ostacola l’evaporazione del sudore) e ventilazione assente o ridotta. Questi tre fattori si potenziano a vicenda, per cui potremo avere ugualmente malessere per temperature ambientali non elevate ma con alta umidità relativa e ventilazione assente (la cosiddetta afa).

I bambini, soprattutto se di età inferiore ai 2 anni, sono maggiormente a rischio, in quanto, come si è detto, la loro regolazione termica non è ancora del tutto sufficiente a causa della scarsità delle riserve idriche, e presentano: progressivo aumento della temperatura corporea oltre i 40 °C con possibilità di crisi convulsive, nausea e vomito, sete intensa, cute calda e mucose asciutte, senso di debolezza, crampi muscolari, a volte perdita di coscienza e respirazione frequente.

Cosa fare in caso di colpo di calore (è molto importante riconoscere i primi segni):

  • Portare il bimbo in luogo fresco e ombreggiato e intanto allertare il 118
  • Posizionarlo sdraiato con le gambe sollevate rispetto al tronco
  • Avvolgerlo in un telo fresco e umido
  • Fargli bere, a piccoli sorsi, una soluzione salina (in alternativa acqua naturale fresca) per reintegrare sali minerali perduti con la sudorazione
  • Somministrare, se è possibile, un antipiretico (paracetamolo o ibuprofene) in attesa dei soccorsi

Il colpo di sole o insolazione può essere considerato un colpo di calore conseguente a una protratta ed eccessiva esposizione diretta ai raggi solari e alle loro radiazioni ultraviolette (UVB e UVA) e infrarosse, quindi sono presenti, oltre ai segni sopradetti, anche i segni della scottatura solare.
Il bambino con un colpo di sole presenterà:

  • Eritema intenso delle parti esposte al sole, con formazione di bolle o, nei casi più gravi, eruzioni pruriginose, dolore e bruciore
  • Occhi arrossati e lacrimazione abbondante
  • Pelle calda e umida
  • Senso di malessere generale, debolezza a volte accompagnata da nausea, vertigini e stato di confusione (agitazione, irritabilità e pianto inconsolabile nei più piccini)
  • Nei casi più gravi rialzo termico anche superiore a 40 °C

Cosa fare. Adottare le stesse misure del colpo di calore e, trattandosi di bambini, in presenza di sintomi importanti è consigliabile consultare un medico.
Pensiamoci per tempo a questi possibili e davvero temibili effetti collaterali del periodo estivo e proteggiamo i nostri bambini con comportamenti corretti che ci permettono di fare prevenzione dei rischi.

  • Usare abiti leggeri e di colore chiaro con tessuti che non ostacolino la traspirazione
  • Non lasciare i bambini nell’automobile ferma sotto il sole, anche se con i vetri schermati da tendine parasole e per un breve lasso di tempo
  • Far soggiornare i bimbi in luoghi freschi ed areati, se necessario rinfrescare gli ambienti domestici con ventilatori o condizionatori purché usati secondo i dettami del buon senso (non superare i 3-4 gradi di differenza tra l’ambiente interno e l’esterno)
  • Abbassare la temperatura corporea con bagni e docce tiepide, non fredde
  • Far indossare un cappellino con visiera e occhiali da sole durante le passeggiate e non solo al mare o in montagna (specialmente i bimbi con pelle e occhi chiari)
  • Esporre la pelle dei bambini al sole progressivamente, evitando le ore centrali del giorno (11-16) proteggendola con creme solari ad alta protezione (50+) e ripetendo l’applicazione ogni due ore circa, anche in città o mentre giocano ai giardinetti
  • Stimolare i bambini a bere tanto e ad assumere più frutta e verdura per il loro alto apporto di sali minerali, vitamine e fibre

A questo punto siamo pronti per partire o rimanere in città a godere dei tanti benefici del sole, delle vacanze, della vita all’aria aperta. In tutta sicurezza.