PSICOLOGIA

a cura delle dottoresse Marianna Scollo Abeti e Francesca Fulignoli, servizio di Psicologia ospedaliera AOU Meyer Irccs

Quando all’interno di una famiglia i genitori si separano, tutto il nucleo familiare anche allargato viene fortemente coinvolto, sul versante sia organizzativo che emotivo. Si può quindi dire che non sono solo i coniugi a separarsi, ma tutti nella famiglia devono affrontare questo processo.
Gli effetti sui figli della separazione tra i genitori risentono molto di un insieme di eventi anche esterni alla dinamica della separazione stessa: eventi di tipo sociale, economico, legale e psicologico. Tali eventi hanno il potere di amplificare o al contrario di attenuare lo stress legato all’atto della separazione, e sono quindi molto importanti da considerare.
Ovviamente, l’intensità del vissuto traumatico da parte del bambino varia in funzione della sua età e del suo livello di sviluppo psicoaffettivo. La sua capacità di adattamento alla nuova situazione familiare dipende dalla qualità del rapporto coniugale e dal clima affettivo prima, durante e dopo la separazione.

È importante sapere che i bambini appartenenti a famiglie “divorziate” non sono in realtà più a rischio di bambini i cui genitori non hanno divorziato. Sembra essere che la vera causa delle difficoltà emotive e comportamentali nei bambini non è l’avere o meno dei genitori separati, quanto piuttosto l’avere dei genitori in conflitto tra loro. In tal senso, il divorzio può essere un bene se pone fine alla sequela di stress e distribuzione associata ad un matrimonio infelice.

Quando una coppia vive una situazione di conflitto che non si modifica ma anzi tende a cronicizzare, è importante che subito chieda aiuto per risolvere la situazione, per ritrovare una progettualità sana ed evolutiva, adeguate modalità di comunicare, rispetto e supporto, così importanti per crescere figli psicologicamente sani ed equilibrati.
I genitori dovrebbero essere consapevoli che la separazione, in quanto cambiamento, incide sui figli che dovranno, pertanto, affrontare un percorso per elaborare i cambiamenti necessari alla nuova organizzazione familiare. I figli hanno il bisogno di sapere che nel cuore e nella testa di ciascun genitore c’è un posto per loro; hanno l’esigenza di essere preparati con le modalità comunicative appropriate alla loro età e al periodo della vita che stanno attraversando.

L’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha realizzato la Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori, nella quale afferma che i figli hanno diritto: di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti; di continuare ad essere figli e di vivere la loro età; di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori; di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti; di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti; che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori; non essere coinvolti nei conflitti tra genitori; al rispetto dei loro tempi; di essere preservati dalle questioni economiche; di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano.

Non tutte le famiglie sono uguali e non si può sottovalutare il fatto che i bambini sono diversi per età, esperienza e fiducia che ripongono in uno o in entrambi i genitori. In linea di massima, però, è auspicabile comunicare la decisione quando la si prende (se è definitiva), prima di averla messa in pratica, evitando di lasciar passare troppo tempo senza fornire alcuna spiegazione o dando giustificazioni di comodo. La cosa migliore è che siano entrambi i genitori a parlarne, in modo che il bambino continui a sentirsi amato da tutti e due, e che non abbia l’angosciosa sensazione di essere abbandonato dal genitore che andrà ad abitare altrove.
Va detto che certamente il figlio “subisce” la decisione dei genitori di separarsi, ma che separarsi “bene” risulta un fattore estremamente protettivo per i figli.

Tra i concetti chiave per garantire il benessere mentale dei bambini dopo una separazione, vi è quello della co-genitorialità responsabile. Questo concetto indica la collaborazione tra i genitori nella gestione della vita quotidiana dei figli, nella condivisione dei valori e delle decisioni da prendere. Co-genitorialità vuol dire mettere da parte le divergenze personali a favore del benessere dei figli per creare un ambiente stabile, sicuro, comunicativo e aperto. Quello di cui tutti i figli hanno bisogno.