IL GIOCO È UNA COSA SERIA
E poi - si potrebbe dire - viene il tempo dei dinosauri! Non c’è infatti bambina o bambino che dai 4 ai 6 anni e più non sortisca la fascinazione dei dinosauri e che, sotto gli sguardi ammirati e stupiti dell’intera famiglia, non snoccioli i loro nomi complicati e di non facilissima dizione: dal leggendario Tyrannosaurus Rex, al Velociraptor, dallo Spinosaurus al Brontosauro al Iguanodonte fino al terribile ferocissimo Triceratopo.
Bipedi o quadrupedi, lenti e mastodontici, colli lunghi e code lunghe, musi con corni e creste, questi animali, vissuti milioni di anni fa, si sono radicati ancor più nell’immaginario collettivo grazie a Jurassic Park, il capolavoro intramontabile di Steven Spielberg.
Ovviamente l’industria del gioco e del giocattolo ha cavalcato la tigre e li ha declinati in mille differenti maniere. Sbucano così sul “tema” i vari memory, tombole, magnety book, pop up e cartonati. E arrivano pure giocattoli montessoriani oppure giocattoli che, di contro, come scopo hanno solo quello di sollecitare franche risate facendo emettere ai preistorici amici ruggiti, raggi rossi ecc.. o ancora giocattoli e giochi educativo-scientifico-tecnico che incalzano la curiosità tanto sui giganteschi antenati quanto sulla paleontologia.
Qualche esempio?
Il proiettore-torcia-dinosauro per animare queste “belve” sulle pareti della stanza dei piccoli aspiranti paleontologi. Fantastico anche il mattone “magico” per riportare alla luce – martello e scalpello alla mano – lo scheletro del Velociraptor: creatura leggendaria dalla corsa fulminea. Vogliamo poi parlare delle innumerevoli felpe, bodini, bavaglini e magliette nel più puro jurassic world style? O delle bombe da bagno a sorpresa-dinosauro? Dei party decoration o del “taglia tramezzini” a forma dinosauro o dei gelati che magnificano questi giganteschi abitanti del globo terrestre?
Il noto antropologo Marco Aime non ha dubbi nel pensare all’importanza che i dinosauri rivestono nell’immaginario dei bambini osservando anche come la loro viscerale passione per gli unicorni potrebbe essere proprio una ulteriore trasformazione immaginifica dei dinosauri in queste creature di fiaba. Riconoscendo poi, Marco Aime, all’immaginazione la fondamentale facoltà che ci ha reso umani. Peraltro una ricerca scientifica basata sull’interesse per il mondo infantile dell’Università dell’Indiana del Wisconsin e pubblicata da Science Direct è molto chiara: i dinosauri rendono i bambini intelligenti. Fra i vari “perché”, assai articolati, si legge che trattandosi di animali estinti, il bambino subisce il fascino di qualcosa di immenso, che non trova riscontro nella sua quotidianità e nelle realtà che lo circonda. Chiedendo informazioni, ponendosi domande e fantasticandoci sopra, in ogni bambino, grazie ai dinosauri, si stimola la curiosità, lo sviluppo del pensiero critico nonché l’immaginazione stessa.
Utili si rivelano allora le visite ai musei, le letture e le visione di documentari o film, come pure le esperienze da viversi con la famiglia magari dirigendosi verso il Parco della Preistoria (Cremona), Extinction Park (Verona), il Preistorico (Pinerolo Torino), il grande parco Dinoland all’interno di Mirabilandia (Ravenna) o il Viaggio 5d alla scoperta dei dinosauri (Roma) Dinopark (L’aquila) o il vicinissimo Parco Preistorico (Peccioli – Pisa).
Ma mentre si aspetta di partire, perché non provare un gioco alla portata di tutti e intitolato “Tiro alla fune su lava di vulcano” ?
Per questo gioco c’è bisogno di poco: una coperta rossa ampia che, poggiata a terra, fungerà da lava di vulcano, una corda lunga e una decina di bambini per formare due squadre, pronte a sfidarsi l’un contro l’altra tirando a gran forza la corda, non senza prima aver dato il nome di una specie di dinosauri ad ogni squadra: per esempio i " Tyrannosaurus rex" contro gli "Brontosauri" ecc… A questo punto si tratta di dare il via e iniziare la sfida del tiro alla fune. E si tirerà convintamente sino allo stremo, sino a che una delle due squadre non atterrerà rovinosamente nella rossa lava calda! Per finire, prima della premiazione si può chiedere, a sorpresa, alla squadra vincente se un coccodrillo o un granchio limulo siano coetanei o meno dei dinosauri. Pena la retrocessione!