A PROPOSITO DI FELICITÀ

a cura di Manila Bonciani, responsabile del Laboratorio prevenzione e promozione del benessere nella comunità

Il rapido progresso della tecnologia digitale ha trasformato la società in cui viviamo e condiziona significativamente i nostri stessi comportamenti e abitudini. La pervasività degli strumenti digitali in tutti gli aspetti della vita quotidiana è sotto gi occhi di tutti ed è quindi innegabile che questo abbiamo un impatto sulla nostra salute e benessere. Ma di che tipo? Sono più i vantaggi o gli svantaggi? Dobbiamo essere più preoccupati delle conseguenze negative o fiduciosi per gli effetti positivi e i miglioramenti che la digitalizzazione ha comportato?

Nel riflettere su questa questione è importante cercare di non ricadere in una diatriba tra “apocalittici” e “integrati”, volendo utilizzare le due definizioni che Umberto Eco nel 1964 creò per definire chi, di fronte all’espansione dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare la televisione, aveva un atteggiamento iper critico rispetto a coloro che ne avevano una visione ingenuamente ottimistica. Per superare quindi posizioni sterili estremizzate, proviamo ad argomentare in maniera critica a partire dalle evidenze finora emerse a riguardo.

Sono state certamente documentate ricadute negative sulla salute fisica dell’uso eccessivo della tecnologia: la continua esposizione ai dispositivi digitali provoca un affaticamento visivo se non veri e propri disturbi di vista; le posture sbagliate che spesso vengono assunte nell’utilizzare smartphone, tablet o anche il computer comportano problemi muscolo-scheletrici; l’abitudine ad ascoltare musica ad alto volume con cuffie e auricolari collegati ai dispositivi mobili mette a rischio l’udito; continuare ad usarli anche prima di andare a dormire causa alterazioni nel ritmo del sonno; oltre all’incremento dell’inattività fisica quale effetto del passare tanto tempo davanti ad uno schermo.

L'uso prolungato della tecnologia può portare anche a compromissioni di tipo cognitivo, sul piano dell’attenzione e della memoria, nonché ad un aumento di stress e ad alterazioni dell’umore, fino a rappresentare un fattore di rischio per i problemi di salute mentale come ansia e depressione. Si osservano anche situazioni in cui si sviluppa una forma di dipendenza dalla tecnologia e dalla continua connessione a Internet e ai social media che essa consente ininterrottamente.
È tuttavia evidente che la disponibilità di dispositivi digitali abbia determinato un ampliamento delle opportunità informative e migliorato l’accesso a servizi e possibilità di ricevere supporto, ma anche di facilitare processi di autogestione. Viene riconosciuta alla tecnologia anche un’agevolazione nel potersi esprimere in maniera creativa e nel sostenere le relazioni con amici e familiari, superando eventuali distanze e permettendo di rimanere in contatto e di costruire legami emotivamente rilevanti.

Recenti revisioni si sono concentrate nell’approfondire la relazione tra il coinvolgimento digitale e la crescita dei giovani, identificando effetti positivi specifici sullo sviluppo cognitivo, sull’apprendimento socio-emotivo, sul miglioramento nell'autonomia e nella capacità comunicative. È stato messo in luce anche la possibilità di aumentare il capitale sociale grazie alle interconnessioni che la tecnologia permette e amplifica.
L'utilizzo dei dispositivi digitali non è quindi di per sé un problema, ma anzi può rappresentare una potenzialità per il benessere delle persone. Quello che preoccupa, tuttavia, è l’abuso e l’utilizzo non consapevole, sia tra gli adulti che tra i ragazzi. Quando infatti l’uso delle tecnologie invade la vita personale degli individui, e soprattutto lo fa in maniera precoce, diventa estremamente rischioso.
Alcune limitazioni sono necessarie: come indicano le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i bambini da zero a due anni non dovrebbero usare schermi digitali e successivamente fino ai quattro anni non dovrebbero comunque guardarli passivamente a lungo. Questo in particolare perché i bambini, nella prima fase di crescita e socializzazione, non siano distratti dalla costruzione di relazioni significative con chi sta loro intorno e dalla scoperta del mondo reale attraverso l’attivazione di tutti i sensi.

Per poter promuovere un uso consapevole dei dispositivi digitale, non serve però tanto l’enunciazione e imposizione di divieti, quanto piuttosto ci sarebbe bisogno che venissero stabilite regole comuni e condivise, attraverso cui trasformare la responsabilità verso bambini e adolescenti come un’opportunità di crescita comune e di autoriflessione anche sul proprio modo di rapportarsi alla tecnologia. Aumentare la consapevolezza sui rischi digitali aiuta, infatti, gli individui a prendere decisioni più intelligenti e sicure, per sé stessi e i più piccoli. Un uso responsabile della tecnologia è essenziale per avere un maggior controllo sulle proprie esperienze digitali, salvaguardando la privacy dei propri dati e promuovendo il rispetto di valori etici comuni, e per sfruttare così gli strumenti digitali a disposizione nell’ambito dell'istruzione, dell'occupazione e della vita quotidiana per cercare di tutelare e promuovere il benessere per tutti