PAROLA DI ESPERTO

di Maria Vittoria Giannotti, ufficio stampa AOU Meyer

È una condizione sempre più frequente, che colpisce una considerevole fetta della popolazione, anche pediatrica. Il professor Paolo Lionetti, responsabile della Gastroenterologia e nutrizione del Meyer, ci guida alla scoperta della celiachia, rispondendo a sei semplicissime domande.

Che cosa è la celiachia?
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che si manifesta in individui geneticamente predisposti. Non è una condizione che riguarda esclusivamente l’apparato gastrointestinale, ma può coinvolgere altri organi ed apparati.

Celiaci si nasce o si diventa?
Celiaci si diventa, in qualsiasi età della vita. È evidente che il problema non si può manifestare prima che nell’alimentazione sia introdotto il glutine, che è una proteina contenuta nella farina del frumento, segale e orzo.

Quali sono i sintomi nel bambino?
Nel bambino piccolo sotto i due anni, la celiachia si manifesta più frequentemente nella sua forma classica caratterizzata da diarrea, scarso accrescimento e sindrome da malassorbimento. Nel bambino più grande sono più frequenti le presentazioni cosiddette extraintestinali, ad esempio un’anemia sideropenica isolata, ritardo di crescita… La celiachia si può associare ad altre patologie autoimmuni, come la tiroidite e il diabete.

Come si arriva a una diagnosi? E quali sono i farmaci?
La diagnosi si effettua con il dosaggio di anticorpi specifici nel sangue e va confermata tramite biopsia intestinale. Quando i livelli degli anticorpi sono molto elevati e sono presenti sia i sintomi tipici che la predisposizione genetica, la biopsia può essere evitata. Non ci sono farmaci specifici, l’unica terapia oggi valida è la dieta senza glutine, il che vuol dire escludere il grano, il frumento, la segale e l’orzo. Per quanto riguarda l’avena, sembra sia tollerata da una percentuale di celiaci.

Come aiutare un bambino ad accettare questa diagnosi?
In genere i bambini accettano senza problemi la dieta senza glutine. È importante che i genitori per primi accettino la condizione del proprio figlio con la maggiore serenità possibile ed è altrettanto spiegare al bambino che per star bene deve evitare alcuni alimenti. Esiste oggi una varietà considerevole di prodotti in commercio preparati a partire da farine di cereali privi di glutine. Viene comunque sempre consigliato di prediligere pasti contenenti cereali naturalmente privi di glutine, quali il riso e il mais. Più frequente invece è la mancata accettazione nell’adolescente, in genere più restio a rispettare le regole.

Ma è possibile sgarrare?
È buona norma effettuare la dieta in modo rigoroso, cercando il più possibile di evitare gli errori, senza tuttavia cadere in eccessi di scrupolo: per esempio non c’è bisogno di comprare un set di pentole dedicate alla cucina senza glutine. Un lavaggio accurato è più che sufficiente.