Nella città di Firenze, nel 1891, nasce una delle prime strutture che in Europa si dedica esclusivamente alla cura dei bambini. E’ l’ospedale pediatrico che il commendatore Giovanni Meyer dedica alla moglie Anna Meyer precocemente deceduta, donandolo poi alla città.
E’ in questa struttura, che i fiorentini chiamano affettuosamente “ospedalino”, che nasce la pediatria. Sino ad allora il “fanciullo” era considerato come un adulto e senza distinzione di ricovero. Ne è testimone Anna Meyer che ne rimane sconvolta. Per questo il marito fa costruire un edificio che anticipa l’evoluzione della medicina su scala sovranazionale, in linea con le migliori idee dei Paesi europei più avanzati.
Al Meyer, che ha come missione unica ed esclusiva quella di curare i bambini e gli adolescenti, si formano coloro che diverranno i padri della moderna pediatria: il professore Giuseppe Mya, con i suoi studi sulla TBC, Carlo Comba, famoso per le sue ricerche in campo neurologico infantile e per la diffusione della vaccinazione anti-difterica che dimezza la mortalità tra i bambini ricoverati. Nell’immediato dopoguerra il professore Cesare Cocchi contribuisce a vincere la meningite tubercolare rendendo molto noto il Meyer nel contesto mondiale.
Nel 1995 il Meyer ottiene il riconoscimento di ospedale di alta specializzazione e il 14 dicembre del 2007 completa il trasferimento nella nuova e moderna sede di Villa Ognissanti, sulle colline fiorentine. Una struttura non solo avanzata ma rispettosa dell’ambiente in cui è inserito, attorniata da un parco secolare e realizzata con materiali caldi e naturali.
In questo contesto il Meyer si sviluppa velocemente attestandosi come una delle più dinamiche realtà pediatriche in Europa. Oggi l’ospedale pediatrico di Firenze è un punto di riferimento italiano e internazionale per la cura, la ricerca e l’assistenza dei bambini, tenendo fede – a distanza di oltre centotrenta anni – a quell’atto altruistico da cui tutto ha avuto inizio in quel lontano 1891.
Meyer, come si legge: con la a o con la e?
Sono in molti a chiederlo e al riguardo il fondatore dell’ospedale ha lasciato una traccia. Il commendator Giovanni Meyer lo scrisse nero su bianco nell’atto di donazione alla città di Firenze: il suo cognome era da pronunciare con la “e”. Una precisazione che con una piccola beffa della storia lasciamo agli incartamenti di allora: i fiorentini, tutti i fiorentini in oltre 130 anni di storia lo hanno sempre chiamato "Mayer".
L'OSPEDALE MEYER - Cenni storici e recenti sviluppi Vallecchi Editore Officine Grafiche - Firenze (1960).
E’ in questa struttura, che i fiorentini chiamano affettuosamente “ospedalino”, che nasce la pediatria. Sino ad allora il “fanciullo” era considerato come un adulto e senza distinzione di ricovero. Ne è testimone Anna Meyer che ne rimane sconvolta. Per questo il marito fa costruire un edificio che anticipa l’evoluzione della medicina su scala sovranazionale, in linea con le migliori idee dei Paesi europei più avanzati.
Al Meyer, che ha come missione unica ed esclusiva quella di curare i bambini e gli adolescenti, si formano coloro che diverranno i padri della moderna pediatria: il professore Giuseppe Mya, con i suoi studi sulla TBC, Carlo Comba, famoso per le sue ricerche in campo neurologico infantile e per la diffusione della vaccinazione anti-difterica che dimezza la mortalità tra i bambini ricoverati. Nell’immediato dopoguerra il professore Cesare Cocchi contribuisce a vincere la meningite tubercolare rendendo molto noto il Meyer nel contesto mondiale.
Nel 1995 il Meyer ottiene il riconoscimento di ospedale di alta specializzazione e il 14 dicembre del 2007 completa il trasferimento nella nuova e moderna sede di Villa Ognissanti, sulle colline fiorentine. Una struttura non solo avanzata ma rispettosa dell’ambiente in cui è inserito, attorniata da un parco secolare e realizzata con materiali caldi e naturali.
In questo contesto il Meyer si sviluppa velocemente attestandosi come una delle più dinamiche realtà pediatriche in Europa. Oggi l’ospedale pediatrico di Firenze è un punto di riferimento italiano e internazionale per la cura, la ricerca e l’assistenza dei bambini, tenendo fede – a distanza di oltre centotrenta anni – a quell’atto altruistico da cui tutto ha avuto inizio in quel lontano 1891.
Meyer, come si legge: con la a o con la e?
Sono in molti a chiederlo e al riguardo il fondatore dell’ospedale ha lasciato una traccia. Il commendator Giovanni Meyer lo scrisse nero su bianco nell’atto di donazione alla città di Firenze: il suo cognome era da pronunciare con la “e”. Una precisazione che con una piccola beffa della storia lasciamo agli incartamenti di allora: i fiorentini, tutti i fiorentini in oltre 130 anni di storia lo hanno sempre chiamato "Mayer".
L'OSPEDALE MEYER - Cenni storici e recenti sviluppi Vallecchi Editore Officine Grafiche - Firenze (1960).